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Aprire un bar, un pub, un caffè e, in genere, un locale pubblico, è il sogno di molti, l’idea è quella di un’attività coinvolgente, piacevole e creativa, che permetta di ottenere un eccellente riscontro economico senza troppa fatica e al contempo di incontrare persone nuove, farsi conosce e, perché no, divertirsi. In un certo senso, ci può essere qualcosa di vero, soprattutto se il ruolo dell’imprenditore e gestore del locale è scollegato dal lavoro fisico che ogni pubblico esercizio comporta, tuttavia, iniziare questo tipo di attività comporta costi rilevanti, responsabilità, impegno, capacità di analisi, oltre a requisiti precisi, e non è detto che il successo sia garantito e immediato.
Risulta essere necessario evitare tassativamente di iniziare un’attività impegnativa come questa per risolvere un problema di disoccupazione, il momento ideale può essere invece in occasione della fine di un lungo periodo di lavoro, utilizzando la liquidazione come base di investimento.
Il primo aspetto di un locale pubblico è la posizione, un locale ben posizionato nel centro storico di una città o in una località turistica, offre maggiori opportunità di un altro situato in un piccolo paese o in periferia, ma comporta anche costi molto più elevati e richiede un allestimento più complesso. Se non si dispone della liquidità sufficiente per sostenere le spese del centro città, si può scegliere una località piccola e graziosa, magari in un ambiente caratteristico, anche se non troppo rinomato. Un altro aspetto riguarda il tipo di locale, è inutile aprire la pasticceria in stile classico o il lounge bar notturno in un centro direzionale pieno di uffici, dove è più adatto un bar tavola fredda dotato magari di una piccola sala attrezzata per i meeting di lavoro. Qualunque sia la scelta, a meno che non si disponga già di un ambiente proprio, è molto importante studiare il genere di potenziali clienti, informarsi sui canoni di affitto, verificare la presenza di concorrenti e, soprattutto, essere originali. In sintesi, il bar di un piccolo paese caratteristico permette di abbattere i costi, avere una minore concorrenza e, se pubblicizzato, può trasformarsi in un locale esclusivo, il bar di città può rivolgersi ad un target turistico, professionale, o essere un locale di intrattenimento, non è escluso che abbia un forte riscontro di pubblico ma necessita di creatività, innovazione e strategia di marketing.
Cosa Serve per Aprire Bar
Occorre considerare, prima di tutto, che ogni attività comporta una serie di costi fissi, in aggiunta al capitale iniziale, preso a prestito o messo da parte nel corso degli anni. Le spese più rilevanti sono quelle del canone di affitto del locale, il versamento dei contributi previdenziali e delle imposte, e le spese di gestione del personale, a meno che non si abbia intenzione di aprire un’attività a conduzione familiare.
Un locale nel centro di una città comporta spese notevoli a causa del personale e della struttura, che deve essere di dimensioni adatte, prima di iniziare con questo genere di scelta occorre esserne realmente convinti e consapevoli. L’idea vincente può essere quella di aprire un locale particolarmente originale, rivolgendosi ad un target specifico, magari in base alla fascia di età, ai gusti o allo stile. Occorre considerare che oggi non esiste più un vero distinguo tra caffetteria, pub, bar ristorante e tavola fredda, la maggioranza dei locali possono essere considerati veri e propri ibridi, ideali per ogni momento, dalla prima colazione, alla pausa pranzo, all’aperitivo, alla cena. Tuttavia, se non si dispone di personale e di spazio a sufficienza, è importanti concentrarsi su un servizio unico e svilupparlo in maniera adeguata, magari non troppo rigorosa. Mantenere un orario di apertura piuttosto ampio è sempre una buona regola, la maggioranza dei clienti che frequentano un bar iniziano dal caffè della mattina, che resta sempre un rito immancabile non solo per gli italiani ma anche per molti turisti.
Birrerie, pub e locali che offrono la possibilità di trascorrere la serata anche fino a tarda ora, magari offrendo anche un invitante menu, sono sempre più diffusi e, se organizzati e di ottima qualità, riescono ad ottenere un certo successo. Naturalmente, anche in questo caso vale la regola dell’originalità, proprio perché si tratta di una formula molto diffusa, pensando magari ad un tipo di cucina creativa, o ad allestire serate di intrattenimento musicale. In questo caso occorre valutare con attenzione la concorrenza visto che, soprattutto nelle grandi città, a gestire i locali alla moda sono spesso i brand più rinomati e i marchi del franchising. Visto che, soprattutto negli ultimi anni, si sta diffondendo sempre di più una cultura dell’alimentazione, e sono sempre più in tanti ad orientarsi verso una cucina naturale, ricca di gusto ma soprattutto di alta qualità, o verso regimi alimentari particolari, si tratta di un’evoluzione che può offrire ottime possibilità a chi ha deciso di iniziare la propria avventura in questo settore. In ogni caso, prima di aprire un pub o un bar con cucina occorre considerare con la massima precisione tutti i costi relativi alla gestione del locale, al canone di affitto, al personale da assumere e, ovviamente, ad arredamento, attrezzature e prodotti. Soprattutto se l’intenzione è quella di aprire un locale che garantisca qualità e raffinatezza, le spese saranno piuttosto ingenti, anche se in questo caso si potrà far conto su un target di clientela più elevato.
Requisiti per Aprire Bar
Per aprire un bar è necessario rispettare alcuni requisiti.
Per iniziare, l’immobile prescelto per l’attività deve essere a norma, rispettare quindi i requisiti che sono stabiliti dalla legislazione locale
Successivamente, è necessario soddisfare alcuni requisiti burocratici.
Bisogna presentare al Comune il modulo per la comunicazione di inizio attività comprensivo degli allegati richiesti, che includono dati del titolare, dati dell’impresa, orari di apertura e agibilità.
Bisogna richiedere al comune dell’autorizzazione all’esposizione dell’insegna.
Risulta essere necessario richiedere all’Agenzia delle Entrate l’autorizzazione alla vendita al minuto di superalcolici, se si vuole effettuare questo tipo di attività.
Se necessario, bisogna effettuare il pagamento diritti SIAE per la diffusione di musica e immagini.
Costi per Aprire un Bar
Non è facile quantificare i costi con esattezza, occorre prima stabilire con precisione quale tipo di locale si desidera aprire, considerando che i consti aumenteranno di molto con l’assunzione del personale e l’acquisto o il leasing di attrezzature moderne, il restyling dell’ambiente, l’arredamento e la cucina. La soluzione migliore è quella di stabilire un budget di riferimento e non superarlo, e di fissare il punto di rientro del capitale investito, un traguardo che di solito si raggiunge in tre o quattro anni. Indicativamente, si può tenere conto di un minimo di trentamila o cinquantamila euro per avviare una piccola attività, con strumenti e risorse limitati, si tratta solo di una cifra di partenza, che può moltiplicarsi anche diverse volte se l’attività diventa complessa e richiede attrezzature adeguate.
Per limitare al minimo i costi, un’idea interessante potrebbe essere quella di prendere in gestione un locale già avviato, in questo modo il costo più rilevante sarà costituito dal canone di affitto, e dalle eventuali ristrutturazioni, che potranno comunque essere effettuate in un secondo tempo. Si tratta di un’ottima soluzione per ridurre le spese e introdursi subito sul mercato, ideale anche per chi ha poca esperienza. Risulta essere comunque opportuno valutare con attenzione se il bar offre una sufficiente redditività, abbastanza da coprire il canone di affitto e le altre spese, lasciando un margine di guadagno sufficiente. Anche il franchising è un’ottima idea per contenere i costi, inoltre offre il vantaggio di avere un marchio di riferimento e di non dover perdere tempo alla ricerca dei migliori fornitori, l’unico elemento di cui tenere conto è la diffusione del marchio nella zona.
Per chi desidera aprire un’attività, un’ottima idea può essere quella di chiedere un finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato. Periodicamente, gli enti pubblici come lo Stato, le regioni, le provincie, o l’Unione Europea, propongono finanziamenti a tasso zero e prestiti agevolati il cui fine è quello di contrastare il problema della disoccupazione, offrendo uno strumento utile a chi desideri realizzare un progetto di autoimprenditoria. Molti di questi prestiti vengono gestiti dall’agenzia statale Invitalia, e sono relativamente semplici da ottenere, anche se richiedono una serie di requisiti precisi e la presentazione di un business plan, ovvero di un progetto particolareggiato dell’attività oggetto del finanziamento. Non è troppo difficile, e vale la pena di tentare: i bandi per la maggior parte di questi finanziamenti sono disponibili sul sito di Invitalia. In alternativa, esistono soluzioni di prestito a tasso agevolato per le micro imprese, ed è sempre possibile rivolgersi a banche e istituti di credito, che talvolta offrono prodotti vantaggiosi dedicati ai nuovi imprenditori.
Un’altra soluzione è quella di ridurre al minimo, talvolta anche a zero, le spese di apertura dell’attività, risparmiare sui costi di partenza è possibile, anche se ovviamente è necessario tenere conto delle spese di gestione. Svolgere autonomamente tutti i lavori manuali, muratura, imbiancatura, cablaggi elettrici, montaggio di arredamento e attrezzature, consente un notevole risparmio, così come acquistare mobili usati, magari usufruendo delle aste fallimentari, dove con una minima spesa è facile trovare tutte le attrezzature e gli elementi di arredo necessari. Un’altra soluzione per dimezzare i costi è quella di trovare un socio affidabile ed efficiente, ma soprattutto disposto ad investire una certa somma di denaro, tenendo presente che pretenderà di avere ogni diritto, poiché ha messo a disposizione il capitale, ma molto probabilmente a livello operativo non sarà disposto a collaborare. In genere è piuttosto difficile trovare qualcuno che voglia finanziare una nuova impresa, per raggiungere questo traguardo occorre avere un progetto molto interessante da proporre. Talvolta, può capitare di prendere in gestione un locale già avviato, e che il proprietario sia disposto, entro breve tempo, a cedere completamente l’attività. Si tratta di una soluzione da non sottovalutare, poiché potrebbe consentire un pagamento dilazionato e comunque condizioni agevolate: in questi casi occorre però sapere valutare correttamente il rendimento del locale, capire se vi siano problemi da risolvere ed essere in grado di riqualificarlo completamente.