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In questa mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come aprire un’erboristeria, spiegando quanto costa, cosa serve e quali sono i requisiti.
Oggi sono sempre più numerose le persone che riservano una grande attenzione al benessere, ricorrendo in particolare a prodotti di origine naturale, dai cosmetici agli integratori alimentari, ai prodotti per l’igiene personale e della casa, agli alimenti e alle bevande.
Quasi tutti i migliori marchi della cosmetica e del settore alimentare offrono almeno una linea a base di ingredienti di origine biologica e naturale, oltre alle aziende specializzate che utilizzano cereali biologici ed estratti vegetali per produrre farina, pasta, biscotti, tè e tisane.
Il desiderio sempre più diffuso di prediligere prodotti biologici e naturali ha provocato, di conseguenza, un notevole incremento nelle vendite per tutto il settore, perché allora non approfittare di questa opportunità di business e aprire un’erboristeria.
Requisiti per Aprire un’Erboristeria
Per chi ha intenzione di intraprendere un’attività commerciale, e magari ha anche un minimo di passione e di conoscenza riguardo al mondo del benessere naturale, potrebbe rivelarsi un’ottima occasione di investimento e di gratificazione personale. Infatti, il business dei prodotti bio, sia per la cosmetica che per l’alimentazione, negli ultimi anni sta registrando una continua espansione.
Certo non si tratta di un’attività semplicissima, inoltre occorre tenere conto che il percorso per aprire questo tipo di esercizio commerciale varia in relazione al tipo di prodotti che si intende trattare. Tuttavia, è bene considerare che si tratta di uno dei pochi settori commerciali oggi in via di sviluppo.
L’apertura di un’erboristeria richiede, da parte del titolare, il conseguimento di una laurea in farmacia o, in alternativa, di un attestato rilasciato da un istituto professionale privato, che offra possibilmente l’opportunità non solo di seguire il corso ma anche di svolgere un periodo di stage.
Come avviene per ogni altra apertura di pubblico esercizio, è necessario informare il Comune in merito alla propria decisione, in maniera tale da ottenere la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, SCIA.
Successivamente, occorre aprire la partita Iva e procedere con l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale, all’Inps e all’Inail.
Prima di iniziare il percorso burocratico occorre però definire con la massima precisione quale tipo di prodotto si intenda trattare e vendere, visto che in base alla scelta la procedura da seguire è differente
-Preparazione e vendita di prodotti di erboristeria. Se l’intenzione è quella di creare un laboratorio interno dove produrre direttamente i preparati di erboristeria, tisane, estratti e altro, è necessaria la laurea specifica triennale in Scienze Erboristiche o in Farmacia, alla quale può seguire un’ulteriore specializzazione
-Vendita di prodotti preconfezionati. La vendita di prodotti confezionati in cui siano compresi gli alimentari non richiede la laurea ma necessita la frequenza di un corso di abilitazione professionale finalizzato alla vendita di questo tipo di prepararati, tuttavia tale necessità potrebbe variare in base alle specifiche categorie di alimenti: si consiglia di informarsi preventivamente presso le associazioni di categoria.
-Vendita di prodotti confezionati esclusi gli alimentari. La vendita di prodotti biologici e naturali che non includano gli alimentari, per esempio cosmetici, detergenti per l’igiene personale e detersivi per la casa, non necessita di licenze o qualifiche particolari, a parte la normativa di base per le attività commerciali.
Le casistiche sono comunque diverse e non è raro confondersi, per evitare di incorrere in problemi legali dovuti ad un’interpretazione errata delle normative, il consiglio è quello di rivolgersi ad un commercialista o ad un’associazione di categoria.
Cosa Serve per Aprire un’Erboristeria
Per qualsiasi attività commerciale, la scelta della posizione e dei locali è importantissima per ottenere il successo. Un negozio ampio e luminoso, situato in una via di passaggio, facilmente raggiungibile e magari con possibilità di parcheggio nelle vicinanze, è ideale per attirare i clienti e motivarli a tornare spesso.
Se si tratta di un’area pedonale, è importante curare molto l’estetica, soprattutto le vetrine, che rappresentano già un punto di riferimento per i passanti.
Per le dimensioni del locale, è consigliabile non scendere sotto un minimo di 60 metri quadri o di 70 o 80 in caso sia presente un laboratorio interno. A meno che non si disponga già di un ambiente usufruibile, orientandosi quindi verso la locazione, è importante concentrarsi bene, come si è detto, soprattutto nella scelta della zona ideale, considerando che prima dell’apertura il negozio deve comunque essere messo a norma e, se necessario, ristrutturato. Si raccomanda di verificare che nei dintorni non siano presenti altre attività simili, in modo tale da non incontrare troppe difficoltà.
Anche la scelta dell’allestimento interno influisce molto sulla frequentazione del negozio. Spesso le erboristerie scelgono uno stile vagamente classico, con scaffali in legno dipinto, cassettiere e vasi in vetro e ceramica, che ricorda quello delle vecchie drogherie.
Si consiglia di prediligere le tinte pastello e la semplicità per creare un ambiente accogliente e piacevole, se possibile è bene suddividere lo spazio in diversi settori dedicati alle diverse categorie di prodotti che si intende vendere, cosmetici, profumi, detersivi, alimentari e integratori, preparati per tè e tisane, oggettistica e altro.
Soprattutto se si pensa di offrire una gamma molto ampia di prodotti, è importante mantenere il negozio il più possibile ordinato, un aspetto creativo e informale non deve comunque compromettere l’organizzazione degli spazi. In ogni caso, l’allestimento interno degli spazi deve essere a norma anche per quanto riguarda le regole di abbattimento delle barriere architettoniche. Per ottenere il risultato migliore, ed evitare errori, è preferibile rivolgersi ad un progettista di interni specializzato in questo tipo di progetti.
Sicuramente in fase di start up, e almeno periodicamente in seguito, si consiglia di pianificare una campagna di pubblicità e promozione. Oltre alla distribuzione di volantini e materiale pubblicitario in tutta la zona o anche nell’intera città, è importante realizzare un sito web dove i visitatori possano rimanere aggiornati sui prodotti disponibili in negozio e chiedere informazioni.
Quanto Costa Aprire un’Erboristeria
Oltre ai costi necessari per le pratiche burocratiche, le spese da sostenere per iniziare l’attività di erboristeria riguardano l’eventuale ristrutturazione e l’allestimento del negozio, la prima fornitura di prodotti e le attività promozionali in fase di apertura. A questi costi si aggiungono quelle che diverranno spese ricorrenti come affitto, utenze, tasse, rifornimento dei prodotti in vendita e costi relativi alla presenza, se prevista, di dipendenti o collaboratori.
In base alla formula di attività scelta, alle dimensioni del locale, al tipo di arredamento e ai dipendenti, i costi possono variare, in ogni caso si tratta di un investimento piuttosto oneroso. Per chi non disponesse di un capitale, la soluzione migliore è quella di chiedere informazioni alla Camera di Commercio locale o alle associazioni di categoria in merito alla possibilità di ottenere interessanti riduzioni fiscali e finanziamenti agevolati. Anche le banche e le società finanziarie spesso propongono soluzioni interessanti per le start up.
Se l’apertura di un’erboristeria da indipendenti può fare sorgere qualche incertezza dovuta alla complessità, un’alternativa semplice e interessante è quella del franchising. I marchi che gestiscono punti vendita di erboristeria in franchising sono diversi, ognuno propone formule differenti sia come capitale iniziale che come impegno e metodo di gestione.
In sostanza, il franchising permette di aprire un negozio di erboristeria con un investimento minimo e la disponibilità di uno spazio, inoltre l’azienda che gestisce i punti vendita generalmente provvede generalmente a fornire tutto l’arredamento e gli accessori necessari per allestire gli interni.
I vantaggi del franchising sono principalmente la fornitura dei prodotti da vendere, l’assistenza tecnica e amministrativa, la formazione continua, l’attività di promozione e spesso anche una clientela già generata dal marchio stesso. Inoltre, i marchi di franchising spesso garantiscono una certa esclusività sul territorio, riducendo così il rischio di concorrenza ed evitando di dovere svolgere complicate analisi del mercato locale.
Tuttavia, questa soluzione può non risultare del tutto vantaggiosa soprattutto per chi volesse dare origine ad un progetto particolarmente originale, considerando che i gestori del punto vendita sono obbligati a rispettare determinate linee guida, a proporre in vendita solo i prodotti imposti dal marchio e a mantenere intatto l’allestimento del negozio.