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Gli ETF sono fondi comuni d’investimento che presentano la particolarità di replicare un indice borsistico, azionario o obbligazionario. Per esempio, un Etf può seguire l’indice FTSE MIB della Borsa italiana, un indice dei mercati europei nel loro complesso oppure un indice del mercato statunitense.
Il loro rendimento è determinato dall’andamento dell’indice di Borsa che replicano.
Gli Etf si possono acquistare e vendere in Borsa come fossero azioni, consentono una buona diversificazione dell’investimento e richiedono un capitale alla portata dei piccoli risparmiatori. Infatti l’acquisto minimo per una quota può essere anche di poche decine di euro, almeno in linea teorica.
In effetti, di primo acchito, la sigla potrebbe sembrare difficile da interpretare. Non fatevi scoraggiare: qui di seguito troverete tutte le risposte per capire di cosa stiamo parlando.
Cosa Sono gli Etf
Etf, Exchange traded fund, letteralmente si traduce come fondi che si scambiano in Borsa. Si tratta di quote di fondi che vengono scambiati nelle Borse come fossero azioni. Sono prodotti naloghi ai fondi indice, ossia a quei fondi che tendono a fotocopiare l’andamento di un indice di Borsa. Quando si comprano quote di un Etf, si investe nell’insieme dei titoli presenti nel suo portafoglio, guadagnando o perdendo a seconda del loro andamento sul mercato.
Il vantaggio rispetto a un normale fondo comune sta nella flessibilità, prezzo certo, senza l’incognita di conoscerlo solo dopo due giorni, possibilità di effettuare anche più operazioni di compravendita in una stessa giornata.
Un grande successo Sono nati nel 1993 negli Stati Uniti, il mercato più sviluppato per questo tipo di strumenti finanziari, con oltre un centinaio di Etf trattati. In Europa sono sbarcati circa sette anni dopo. Nel nostro Paese sono arrivati circa tre anni fa, ma stanno avendo un notevole sviluppo.
Gli Etf sono prodotti trasparenti, replicano un mercato preciso e il rendimento e il rischio sono quelli del mercato in cui investono. Sono trasparenti anche dal punto di vista delle quote e del prezzo, perché è fissato di continuo in Borsa. Infine, non riservano sorprese anche riguardo ai costi, quelli di compravendita sono fissati dall’intermediario, le spese di gestione sono note e sono noti sia gli spread massimi tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita, stabiliti per regolamento, che gli spread medi osservati sul mercato.
Gli Etf sono quotati su diversi mercati europei. Per esempio, a Londra ce ne sono più di una ventina, su Euronext e su Francoforte ce ne sono circa una settantina e investono su tutto, da singoli settori, a singoli Paesi. La cosa migliore è acquistare Etf alla Borsa di Milano, in questo modo il vostro intermediario vi offrirà condizioni migliori rispetto alle altre Borse.
Per gli Etf armonizzati, cioè quelli conformi alle direttive, la tassazione segue le regole applicate in Italia al capital gain e ai dividendi da partecipazioni non qualificate relativi alle azioni. Vale lo stesso discorso per il reddito di capitale, ossia il guadagno derivante dalla differenza positiva tra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto.
Quanto Costano gli Etf
Ecco un altro punto a favore degli Etf, costano poco. Proprio sui costi di gestione vincono la battaglia contro molti fondi comuni, come si vede da un’analisi e un confronto più approfonditi.
Le spese di gestione sono sempre basse. Per esempio, sono solitamente pari allo 0,35 – 0,40% del patrimonio investito. A titolo di confronto, i fondi comuni chiedono percentuali di spese intorno al 2 o 2,20%.
Per quanto riguarda i costi di acquisto, in molti casi sono più bassi rispetto a quelli di altri fondi comuni. Per esempio gli Etf quotati a Milano chiedono una commissione di acquisto di circa lo 0,70% allo sportello e di circa lo 0,19% se si comprano i titoli online. In pratica su 5.000 euro di controvalore siamo sui 35 euro per l’acquisto allo sportello e sui 9,50 euro se si prendono online. Nel caso di investimento in Etf fa capolino un costo in più, di cui dovete tenere conto rispetto ai fondi comuni. La liquidità degli Etf, cioè la possibilità di vendere le quote in ogni momento, è garantita dal market maker. Il market maker guadagna sulla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dell’Etf, lo spread medio denaro letter, costo che pagate voi. Di solito si aggira sullo 0,10%, per esempio su 5.000 euro di investimento, il costo è di 5 euro. A questo proposito è importante ricordare che per market maker si intende il soggetto istituzionale incaricato di offrire un livello di liquidità adeguata per un Etf