Indice
In questa guida spieghiamo cosa risulta essere l’indice di copertura delle immobilizzazioni e vediamo come si effettua il calcolo.
Questo indicatore fa parte degli indici di solidità patrimoniale, utilizzati per misurare la solvibilità di un’impresa.
Definizione di Indice di Copertura delle Immobilizzazioni
L’indice di copertura delle immobilizzazioni mette in relazione le fonti interne di finanziamento con le attività immobilizzate dell’attivo.
In realtà, possiamo parlare sia di indice di autocopertura delle immobilizzazioni che di indice di copertura globale delle immobilizzazioni.
Mentre nel primo caso viene considerato solo il capitale proprio, nel secondo si prende in esame il rapporto tra capitale permanente, cioè capitale proprio più passività consolidate, e immobilizzazioni.
Questo indice misura il livello di solidità in base a quanto le immobilizzazioni tecniche e finanziarie sono coperte dal capitale proprio, o dal capitale permanente nel caso dell’indice di copertura globale delle immobilizzazioni .
In una situazione ottimale, infatti, le immobilizzazioni dovrebbero essere finanziate dai mezzi propri e da debiti a media lunga scadenza, con una preferenza per la prima fonte di finanziamento. Questa condizione risulta essere importante per l’equilibrio patrimoniale finanziario di un’azienda, visto che le immobilizzazioni rappresentano investimenti caratterizzati da un ciclo di rientro di medio lunga durata.
Calcolo e Significato Indice di Copertura delle Immobilizzazioni
Come spiegato in precedenza, l’indice di autocopertura delle immobilizzazioni mette in relazione le fonti interne di finanziamento con le attività immobilizzate.
L’indice viene quindi calcolato con la seguente formula
Capitale Proprio / Attività immobilizzate
L’indice che si ottiene da questo calcolo può avere un valore uguale o maggiore di 1, nel caso in cui il capitale proprio finanzi completamente gli investimenti immobilizzati, o inferiore a 1, nel caso in cui l’impresa abbia fatto ricorso anche a fonti esterne, situazione che è quella più comune.
Vediamo quindi come interpretare il risultato che si ottiene
-Un indicatore maggiore di 0,7 mostra una situazione di buona solidità
-Un indicatore compreso tra 0,50 e 0,70 mostra una situazione di scarsa solidità
-Un indicatore minore di 0,33 mostra una situazione di squilibrio
Risulta comunque importante ricordare che non tutti i settori sono uguali. Per esempio, le società che erogano servizi come l’energia elettrica sono generalmente molto indebitate, visto che sono costrette a effettuare investimenti importanti per la costruzione delle infrastrutture.
In questo tipo di aziende, Il grado di autocopertura delle immobilizzazioni risulta essere solitamente basso.
Per quanto riguarda l’indice di copertura globale delle immobilizzazioni, la formula da utilizzare è invece la seguente
Capitale Permanente / Attività immobilizzate
In una situazione ideale, in cui il capitale permanente copre tutte le immobilizzazioni, l’indice di copertura globale delle immobilizzazioni è maggiore di 1.
Esempio Calcolo Indice di Copertura delle Immobilizzazioni
Vediamo un esempio di calcolo dell’indice di copertura delle immobilizzazione partendo da questo Stato Patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari.
Il Capitale proprio risulta essere quindi pari a 4.500.000 mentre l’Attivo immobilizzato ha un valore di 3.342.000.
L’indice di autocopertura delle immobilizzazioni è quindi
4.500.000 / 3.342.000 = 1,34
Il Capitale permanente, dato dalla somma tra Capitale proprio e Debiti a medio lungo termine risulta essere 5.920.000.
L’indice di copertura globale delle immobilizzazione è quindi
5.920.000 / 3.342.000 = 1,77
Nell’esempio in questione ci troviamo quindi davanti a un’azienda che presenta una struttura solida, in cui il capitale permanente è superiore all’attivo immobilizzato.
Conclusioni
Il calcolo dell’indice di copertura delle immobilizzazioni è semplice e risulta essere importante visto che gli indici di solidità patrimoniale vengono utilizzati come indicatori anticipatori dello stato di insolvenza.