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In questa guida spieghiamo in cosa consiste il part time e quali sono le differenze tra part time orizzontale e part time verticale.
Il lavoro a tempo parziale o lavoro part time, è una formula contrattuale di lavoro dipendente che prevede un orario ridotto al confronto di quelle che sono le 40 ore settimanali di un normale orario di lavoro, o di quanto stabilito dal contratto collettivo di lavoro applicato. Il part time può essere richiesto dal dipendente stesso, in caso di particolari impegni personali, oppure proposto dal datore di lavoro, sia in fase di assunzione che successivamente. I motivi possono essere diversi, dalla riduzione della produttività ad una specifica strategia aziendale che preveda la presenza di più dipendenti ma a tempo ridotto.
Vantaggi del Part Time
Il lavoro a tempo parziale può rappresentare un vantaggio sia per l’azienda che per il lavoratore.
Per le aziende, il part time offre la possibilità di gestire con maggiore precisione e flessibilità le esigenze produttive, che riesce a coprire meglio i picchi di lavoro durante la settimana. Un classico esempio è quello dei pubblici esercizi, dove il lavoro si concentra maggiormente verso le giornate di venerdì e sabato.
Per quanto riguarda i lavoratori, il part time è invece spesso richiesto, o preferito, da chi desidera avere un’occupazione che non influisca eccessivamente sulla propria situazione personale o famigliare. Risulta essere la soluzione ideale per gli studenti, per le donne con figli e per chiunque abbia impegni tali da non potere gestire un impegno che copra l’intera giornata.
Oggi il lavoro part time è molto diffuso praticamente in tutti i settori, e viene richiesto da un numero di persone sempre più ampio, proprio per la grande flessibilità che offre e per la possibilità di mantenere una certa indipendenza lavorativa senza tralasciare gli impegni personali.
Uno dei vantaggi offerti dal lavoro part time consiste nella possibilità, da parte di un unico dipendente, di svolgere più lavori sotto regolare contratto, con l’obbligo di non superare, in totale, un orario di lavoro full time. Per esempio, è possibile avere due contratti part time presso aziende diverse ognuno per 20 ore settimanali. Inoltre anche un libero professionista, o chi sta lavorando con una formula atipica, può comunque stipulare un regolare contratto a tempo parziale. Ovviamente è anche necessario il rispetto del diritto al riposo settimanale, almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni, e del diritto al riposo giornaliero, 11 ore consecutive ogni 24 ore.
Una regola fondamentale per un lavoratore in forze presso due aziende diverse con orario part time è il patto di non concorrenza, il quale stabilisce l’impossibilità di lavorare per due aziende in competizione.
Differenze tra Part Time Orizzontale e Verticale
Il Jobs Act, D.Lgs 81/2015, ha introdotto tre diversi tipi di part time. Vediamo quali sono le differenze.
-Part Time Orizzontale. Si tratta della classica mezza giornata, ovvero di una riduzione praticata su base giornaliera, accorciando la giornata lavorativa. Per esempio, a 4 o 5 ore in alternativa all’orario completo di 8 ore.
-Part Time Verticale. In questo caso la giornata lavorativa rimane a tempo pieno, ma in modo tale da raggiungere il monte ore parziale stabilito, con un’alternanza tra giornate lavorate e libere. Può essere stabilito sia su base settimanale che mensile o annuale.
-Part Time Misto. In questo caso il lavoro a tempo parziale si sviluppa su un orario combinato, tra part time verticale e orizzontale.
In base a quanto scritto, la differenza tra part time verticale e part time orizzontale è semplice da comprendere. Nel part time verticale il lavoratore svolge servizio per le tutte le ore della giornata, ma non tutta la settimana. Nel part time orizzontale il lavoratore svolge servizio per tutta la settimana, ma non per tutte le ore della giornata.
Diritti del Lavoratore Part Time
Un lavoratore part time riceve esattamente lo stesso trattamento, sia sotto l’aspetto normativo che economico, di un dipendente a tempo pieno. Non subiscono variazioni la retribuzione oraria, la possibilità di ricevere gli assegni famigliari, le ferie e i permessi previsti dal contratto. L’unica differenza è, ovviamente, legata alla riduzione dell’orario, i trattamenti vengono tutti riproporzionati in base al numero di ore lavorate.
Per quanto riguarda il riposo settimanale, i lavoratori part time ne hanno diritto ugualmente a quelli a tempo pieno. Chi svolge due part time presso due aziende diverse dovrà accordarsi per i riposi con entrambi i datori di lavoro.
Part Time e Lavoro Supplementare
Il datore di lavoro può chiedere al dipendente di lavorare, per alcuni periodi, al di fuori dell’orario stabilito con il part time. In questo caso si parla di lavoro supplementare, che deve essere retribuito con una determinata maggiorazione, secondo quanto previsto dal contratto.
La legge prevede che il lavoro supplementare copra la differenza di ore tra il part time e il tempo pieno. Per esempio, se ad un dipendente con un orario di 4 ore quotidiane viene chiesto di lavorare per le 8 ore previste dall’orario intero, le 4 ore aggiuntive sono da considerarsi lavoro supplementare.
Qualora si superassero anche le ore previste dal full time, non si parla più di ore supplementari ma di lavoro straordinario vero e proprio, da retribuirsi con le maggiorazioni stabilite dalla contrattualistica.
Contratto di Lavoro Part Time
Un lavoratore può essere assunto con un contratto part time, sia a tempo determinato che indeterminato. Il contratto deve essere redatto in forma scritta e deve obbligatoriamente contenere alcune informazioni specifiche come la durata del periodo di lavoro e la scadenza del contratto in caso di tempo indeterminato, l’orario di lavoro esatto su base settimanale, mensile o annuale in relazione al tipo di part time previsto. In mancanza di un contratto scritto, in cui siano specificati questi dettagli, il lavoratore può esigere di fronte ad un giudice la trasformazione del contratto a full time.
Un contratto di lavoro a tempo pieno già in essere può essere trasformato in part time tramite dichiarazione scritta e firmata dal dipendente per accettazione. Qualora un datore di lavoro decida di assumere personale part time, è tenuto ad informare i dipendenti a tempo pieno e valutare eventuali richieste di trasformazione a part time.
Ovviamente, la trasformazione del contratto riguarda anche il caso contrario, ovvero il passaggio da part time a full time, che richiede ugualmente una dichiarazione scritta e firmata dal dipendente per accettazione. La priorità in questo caso spetta a quei dipendenti che in origine lavoravano a tempo pieno, con successiva riduzione dell’orario per richiesta propria o dell’azienda.
Se il contratto nazionale lo prevede, l’azienda, in accordo con il dipendente, può applicare quelle che si definiscono clausole elastiche e flessibili, che permettono di variare la distribuzione oraria del lavoro nel corso del tempo e di estendere, se necessario, l’orario fino al raggiungimento del tempo pieno. Queste clausole devono essere discusse e stabilite in forma scritta, con il consenso del dipendente, sia in fase di assunzione che successivamente, un eventuale rifiuto da parte del lavoratore non è da considerarsi motivo di licenziamento.
L’applicazione della flessibilità prevede inoltre un preavviso di almeno due giorni nei confronti del lavoratore e le maggiorazioni retributive previste dalla contrattazione collettiva.
Conclusioni
Come si è visto, il lavoro part time è una formula oggi molto diffusa, talvolta richiesta e spesso non gradita. Tuttavia, lavorare con un orario ridotto comporta qualche svantaggio, ma sotto alcuni aspetti può essere al contrario una formula molto interessante.
Gli aspetti positivi sono principalmente la possibilità di combinare due o più lavori o di svolgere un’attività autonoma senza rinunciare ad una retribuzione fissa. La flessibilità oraria offre maggiore tempo libero e, di conseguenza, minore stress, soprattutto per chi ha impegni personali e di famiglia o semplicemente desideri dedicarsi ad un hobby.
Risulta essere la soluzione migliore per frequenta l’università o decide di seguire un percorso di formazione anche in età adulta o un corso online. Per i giovani, un’occupazione part time anche di breve durata è spesso l’occasione migliore per introdursi nel mondo del lavoro e fare esperienza. D’altra parte, gli svantaggi riguardano principalmente la retribuzione più bassa e, di conseguenza, minori contributi versati all’Inps e, in caso di disoccupazione, un’indennità inferiore rispetto ad un’occupazione a tempo pieno.