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In questa guida parleremo del preavviso dimissioni, spiegandoti le modalità e i tempi da rispettare per non andare incontro a sanzioni. Qui va in primo luogo premesso che qualsiasi lavoratore è autorizzato a dare le dimissioni, dato che è un diritto di tutti i dipendenti stabilito dall’articolo 2118 del Codice Civile . Nonostante questo diritto, però, emerge la necessità di rispettare certe regole e certe tempistiche, per ottemperare ai termini previsti dai contratti collettivi nazionali del lavoro.
Purtroppo non è nemmeno possibile dare delle indicazioni specifiche, visto che queste regole variano da contratto a contratto, e anche in base all’anzianità di servizio. Di conseguenza, noi oggi affronteremo questo tema da un punto di vista generico, mettendo a disposizione tutte le informazioni più importanti sull’argomento.
Definizione di Preavviso Dimissioni
Si parla di preavviso dimissioni quando il lavoratore comunica all’azienda la propria volontà di rescindere il contratto di lavoro che lo lega ad essa. In base a quanto detto finora, dunque, è facile comprendere anche cosa risulta essere il periodo di preavviso, si tratta di una finestra temporale che vede il dipendente continuare il proprio lavoro, subito dopo avere presentato le proprie dimissioni.
Risulta essere importante che questo preavviso venga rispettato, per andare incontro alle esigenze dell’azienda. Questa, infatti, dovrà avere la possibilità di ritagliarsi del tempo per cercare un sostituto valido del lavoratore che ha scelto di andarsene. In sintesi, deve poterlo sostituire e avere il tempo materiale per farlo, prevedendo altre operazioni come i colloqui e l’eventuale formazione del nuovo arrivato. Nel mentre, avendo dato precedentemente il preavviso, il dipendente dimissionario coprirà almeno una parte di quel periodo di tempo.
Come e Quando Presentare le Dimissioni dal Lavoro
La riforma del lavoro avvenuta con il Jobs Act ha cambiato le carte in tavola, modificando i termini e le modalità con cui dare le dimissioni. Nella fattispecie, oggi questa procedura può essere fatta solamente per via telematica. Per quanto riguarda le tempistiche, tutto dipende da ogni specifico contratto collettivo, CCNL. Nella maggioranza dei casi la finestra per presentare le dimissioni viene fissata dal primo al sedicesimo giorno del mese. Per esempio il CCNL Terziario prevede che i termini di preavviso si conteggino dal primo o dal sedicesimo giorno del mese. Se un dipendente inquadrato al terzo livello con meno di cinque anni di anzianità aziendale, per il quale il contratto prevede un preavviso di 20 giorni, comunica le dimissioni il giorno 18 maggio, il periodo di preavviso decorrerà dal successivo 1 giugno. Giorno dal quale bisognerà iniziare a conteggiare i 20 giorni di preavviso.
Come ti abbiamo specificato all’inizio di questa guida, sfortunatamente non è possibile definire il numero di giorni di preavviso in un modo che sia valido per tutti i casi. Il motivo è da individuare nel fatto che esistono diversi elementi che intervengono in questo calcolo e che possono dunque modificare il numero di giorni di preavviso. Nello specifico, questo valore viene dato da fattori quali
-Il tipo di contratto collettivo nazionale di lavoro
-Il livello di inquadramento
-L’anzianità di servizio in azienda
-La qualifica del lavoratore
Naturalmente la legge prevede che sia fatta assoluta chiarezza sulle tempistiche relative al preavviso dimissioni. Ogni contratto collettivo nazionale prevede una voce che spiega in modo esplicativo come determinare il periodo di preavviso. Questa è una regola che vale sia per i contratti di apprendistato che per quelli a tempo indeterminato. Di riflesso, è opportuno quantificare questo valore rifacendosi sempre al CCNL firmato in sede di assunzione in azienda. Va poi specificato che elementi come l’anzianità di servizio e la qualifica hanno un peso notevole quando si parla di periodo di preavviso nei contratti a tempo indeterminato.
Risulta essere comunque importante specificare che la situazione cambia in presenza di un contratto a tempo determinato. Il rapporto di lavoro può concludersi prima della data di scadenza del contratto solo in caso di accordo di entrambe le parti o in caso di recesso per giusta causa, come stabilito dall’Art. 2119 del Codice Civile.
Esempi di Periodo di Preavviso
Risulta essere possibile fornire comunque alcuni esempi di periodo di preavviso.
CCNL Metalmeccanici con massimo 5 anni di anzianità
-2 mesi di preavviso per 7 e 6 categoria professionale
-1 mese e 15 giorni per 4 e 5 categoria professionale
-10 giorni per 2 e 3 categoria professionale
-7 giorni per 1 categoria professionale.
CCNL Metalmeccanici con dai 5 ai 10 anni di anzianità
-3 mesi di preavviso per 7 e 6 categoria professionale
-2 mesi per 4 e 5 categoria professionale
-20 giorni per 2 e 3 categoria professionale
-15 giorni per 1 categoria professionale.
CCNL Metalmeccanici con oltre 10 anni di anzianità
-4 mesi di preavviso per 7 e 6 categoria professionale
-2 mesi e 15 giorni per 4 e 5 categoria professionale
-1 mese per 2 e 3 categoria professionale
-20 giorni per 1 categoria professionale.
CCNL Commercio con massimo 5 anni di anzianità
-60 giorni di preavviso per 1 livello
-30 giorni per 2 e 3 livello
-20 giorni per 4 e 5 livello
-15 giorni per 6 e 7 livello
CCNL Commercio con dai 5 ai 10 anni di anzianità
-90 giorni di preavviso per 1 livello
-45 giorni per 2 e 3 livello
-30 giorni per 4 e 5 livello
-20 giorni per 6 e 7 livello
CCNL Commercio con oltre 10 anni di anzianità
-120 giorni di preavviso per 1 livello
-60 giorni per 2 e 3 livello
-45 giorni per 4 e 5 livello
-20 giorni per 6 e 7 livello
CCNL Terziario della Distribuzione e dei servizi con massimo 5 anni di anzianità
-45 giorni di preavviso per 1 livello
-20 giorni per 2 e 3 livello
-15 giorni per 4 e 5 livello
-10 giorni per 6 e 7 livello
-30 giorni per operatori di vendita.
CCNL Terziario della Distribuzione e dei servizi con dai 5 ai 10 anni di anzianità
-60 giorni di preavviso per 1 livello
-30 giorni per 2 e 3 livello
-20 giorni per 4 e 5 livello
-15 giorni per 6 e 7 livello
-45 giorni per operatori di vendita.
CCNL Terziario della Distribuzione e dei servizi con oltre 10 anni di anzianità
-90 giorni di preavviso per 1 livello
-45 giorni per 2 e 3 livello
-30 giorni per 4 e 5 livello
-15 giorni per 6 e 7 livello
-60 giorni per operatori di vendita.
Mancato Rispetto del Preavviso Dimissioni
Vediamo cosa accade se un lavoratore non rispetta i termini del periodo di preavviso previsti dal proprio contratto collettivo nazionale.
Naturalmente va incontro ad alcune conseguenze negative. Si parla nello specifico della richiesta di indennità di mancato preavviso da part del datore di lavoro, questa rappresenta una vera e propria trattenuta dallo stipendio, corrispondente ad un importo calcolato sui giorni di preavviso non lavorato. La cifra sarà dunque trattenuta dall’ultima busta paga di quel dipendente, come stabilisce l’art. 2118 del Codice Civile.
Il dipendente non deve rispettare il periodo di preavviso in caso di
-Dimissioni per giusta causa da un rapporto a tempo indeterminato
-Dimissioni per giusta causa da un contratto a termine
-Lavoratrice o lavoratore che si dimettono nel periodo in cui è previsto il divieto di licenziamento ai sensi della normativa
-Dimissioni durante il periodo di prova.
Da sottolineare che questa sanzione scatta nel momento in cui il dipendente dichiara di non volere rispettare il periodo di preavviso previsto dalla legge. Dunque la decurtazione è di fatto automatica, al primo giorno di preavviso non lavorato, in quanto il dipendente non può modificare la decisione presa. In sintesi, chi sceglie di non coprire questo periodo, poi non può tornare sui propri passi.Un lavoratore potrebbe scegliere di non coprire il preavviso, andando dunque incontro ad un danno economico, quando ha trovato un nuovo posto di lavoro con inizio immediato. In quei casi, non è raro che accada che il nuovo assunto concorda con la nuova azienda una cifra bonus a copertura della trattenuta imposta dal precedente datore di lavoro.