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In questa guida spieghiamo cosa sono i risconti attivi e i risconti passivi e vediamo come si calcolano.
Si tratta di un argomento molto importante in economia aziendale e quindi è necessario approfondirlo.
Definizione di Risconti Attivi e Risconti Passivi
I risconti sono una quota di costo o di ricavo che ha già avuto la propria manifestazione finanziaria, ma che non è ancora maturata.
Andando più nel dettaglio, i risconti attivi sono costi che sono già stati sostenuti ma sono di competenza di un esercizio successivo mentre i risconti passivi sono ricavi che sono già stati ottenuti ma sono di competenza di un esercizio successivo.
I risconti fanno parte delle scritture di rettifica, necessarie per rispettare il principio di competenza economica, art. 2423-bis cc, secondo il quale costi e ricavi devono essere contabilizzati per la quota maturata a prescindere dalla loro manifestazione finanziaria. I risconti sono infatti di componenti di reddito che, nonostante siano stati misurati da variazioni finanziarie già avvenute, non risultano essere di competenza dell’esercizio in chiusura, visto che la relativa prestazione economica è stata svolta o utilizzata solo in parte.
Esempio di Calcolo Risconti
I principi contabili nazionali, in particolare l’OIC18, prevedono due criteri di calcolo per i risconti, cioè il criterio del tempo fisico e il criterio del tempo economico.
Il criterio del tempo fisico è quello normalmente utilizzato e prevede che i ricavi e i costi a cui si riferiscono i risconti siano proporzionali nel corso del tempo. Questo significa che il costo o il ricavo viene diviso per il tempo fisico a cui l’elemento si riferisce e il valore ottenuto viene poi moltiplicato per il periodo di competenza di esercizi successivi.
Il criterio del tempo economico viene applicato quando i ricavi e i costi a cui si riferiscono i risconti sono previsti da contratti a prestazioni non continue nel tempo. Questo comporta l’esclusione dal calcolo visto in precedenza dei periodi in cui gli elementi reddituali non vengono a maturazione.
Vediamo più nel dettaglio come si effettua il calcolo dei risconti.
Iniziamo dal calcolo dei risconti attivi proponendo un semplice esempio.
In data 01/09 l’azienda paga il canone di locazione semestrale relativo al capannone di 12000 euro.
Al 31/12, cioè alla chiusura dell’esercizio, è necessario valutare quale risulta essere la quota del canone di locazione versato di competenza dell’esercizio e quella da rinviare all’esercizio successivo.
Il calcolo è molto semplice. Il canone di locazione è infatti relativo a sei mesi, quattro dei quali relativi all’esercizio in corso e due dei quali relativi all’esercizio successivo.
Il risconto attivo sarà quindi uguale al canone di locazione da sostenere per i due mesi dell’esercizio successivo.
(12000/6)*2 = 4000
La scrittura in partita doppia sarà quindi
Risconti attivi 4000 a fitti passivi 4000
L’anno successivo, in occasione della riapertura dei conti in data 1/01, imputeremo correttamente il costo considerato spegnendo il conto risconti attivi
Fitti passivi 4000 a risconti attivi 4000
Vediamo ora un esempio di calcolo di un risconto passivo.
In data 01/11 l’azienda concede in locazione un capannone e riscuote anticipatamente una rata semestrale di 15000 euro.
Al 31/12, cioè alla chiusura dell’esercizio, è necessario valutare quale risulta essere la quota del canone di locazione riscosso di competenza dell’esercizio e quella da rinviare all’esercizio successivo.
Il calcolo è molto semplice. Il canone di locazione è infatti relativo a sei mesi, due dei quali relativi all’esercizio in corso e quattro dei quali relativi all’esercizio successivo.
Il risconto passivo sarà quindi uguale al canone di locazione incassato per i quattro mesi dell’esercizio successivo.
(15000/6)*4 = 10000
Differenza tra Risconti e Ratei
Quando si parla di risconti, è importante non fare confusione con i ratei.
Mentre i risconti sono quote di costo o di ricavo non ancora maturate ma che hanno già avuto la propria manifestazione finanziaria, i ratei risultano essere quote di entrate o uscite che misurano ricavi o costi già maturati, ma che avranno la propria manifestazione finanziaria in esercizi futuri.
I risconti sono quindi semplici da calcolare.