Indice
In questa guida spieghiamo quale risulta essere il significato del pagamento per rimessa diretta.
La dicitura rimessa diretta indica il tipo di intermediazione con il quale va pagata la fattura. Questo significa che tra il debitore, che deve pagare il servizio a chi glielo ha fornito, e il creditore che gli ha fornito il bene o il servizio descritto in fattura, non devono esserci intermediari, e quindi questo pagamento deve essere diretto. La legge prevede che lo stesso pagamento debba avvenire presso il domicilio del debitore, come se fisicamente il creditore bussasse alla porta del debitore, gli consegnasse la fattura a fronte del bene ceduto, e ritirasse il compenso, rilasciando la contestuale liberatoria.
La legge prevede anche che alla dicitura si possa aggiungere il termine irrinunciabile. Un termine che stabilisce che la pretesa di essere pagato direttamente non è reversibile. La dicitura rimessa diretta, quindi, non stabilisce i tempi di esazione della cifra pretesa, ma solo il tipo di rapporto con la quale questo debito va onorato. Vediamo allora quando apporre questa dicitura sulla fattura e a cosa serve.
Rimessa Diretta e Fattura
La rimessa diretta è una dicitura che metterai in fattura se vuoi evitare che il debitore paghi un altro al posto tuo, anche come tramite. Può sembrare strano, ma il tuo credito potrebbe essere preteso da un tuo fornitore che è in attesa di essere pagato. Non è impossibile che succeda, e, in questo caso il debitore è obbligato a rifiutare, a meno che tu non rinunci formalmente alla rimessa diretta, disponendola a favore di altra persona o altro ente, come per esempio una Banca, o incaricando ufficialmente un tramite.
Sono in tanti però a credere che questa dicitura serva ad intimare al debitore una esazione immediata. Non è così, l’esazione della fattura è regolata dai termini di pagamento.
Rimessa Diretta e Termini Pagamento
I termini di pagamento, citati espressamente in fattura, vengono stabiliti negli accordi commerciali e, generalmente, sono dilazionati rispetto alla data di emissione. Le ragioni della dilazione sono più d’una ma, se è tua volontà farti pagare immediatamente, la dicitura da apporre in fattura non è rimessa diretta, ma pagamento a vista fattura o pagamento a consegna fattura.
Possono sembrare due diciture equivalenti, ma neanche questo corrisponde alla realtà. Infatti la prima, cioè pagamento a vista, significa che il pagamento va effettuato quando la fattura viene presa in carico e verificata dall’ufficio contabile, o amministrativo, del debitore. Solo successivamente arriverà, se è tutto in ordine, il visto pagare all’ufficio cassa.
Altro significato ha invece la dicitura pagamento a consegna fattura. Essa intima di fatto di pagare al ricevimento della stessa. Se si tratta di un bene consegnato contestualmente, e non è stata usata la formula pagamento all’ordine, come nel caso di piccoli acquisti diretti, non c’è dubbio che, se l’acquirente non ti paga, tu non consegni il prodotto. Ma nella pratica le cose sono abbastanza diverse, e dipendono anche dal tipo di merce scambiata e dal tipo di rapporto commerciale che intrattieni.
Le tipologie di rapporto commerciale sono diverse a seconda dei soggetti coinvolti. Infatti il rapporto si può instaurare tra due aziende di una filiera, e può essere continuato, o tra due aziende di filiere diverse, e può essere occasionale. Nel primo caso il rapporto è regolato da un contratto, che prevede sia le tipologie di pagamento che le scadenze, e la dicitura rimessa diretta o è superflua o non ha senso. Nel secondo caso il rapporto è frutto spesso di un accordo unico tra le parti, che si estingue con la consegna del bene, e qui la dicitura rimessa diretta ha una logica. In ognuno dei due casi, data l’importanza per i contraenti di mantenersi sul mercato, gli accordi sui tempi di pagamento sono regolati dalle necessità oggettive, nei limiti stabiliti dalla legge.
Intanto tra i professionisti, soprattutto con le nuove normative e le agevolazioni fiscali, cresce il numero di coloro che hanno aperto una partita iva, fosse pure con un regime agevolato. Generalmente in questi casi il pagamento è contestuale alla emissione della fattura che porta la dicitura a saldo. In ogni caso, è indispensabile che esista una dichiarazione di avvenuto pagamento o, almeno, la tracciabilità della transazione. Questo al fine di dimostrare, in caso di contestazione, che la cifra pattuita è stata corrisposta correttamente.
Anche il tipo di merce scambiata condiziona le specifiche in fattura e la pretesa di pagamento. Se la merce scambiata è la regolare fornitura di articoli tra azienda produttrice e commerciante, o distributore autorizzato sul territorio, la pretesa di essere pagati a vista è pressoché improponibile. Invece che la rimessa debba essere diretta può fare parte degli accordi commerciali, ed essere confermata in fattura a memoria di chi la riceve. Anche in questo caso la dicitura rimessa diretta non entra nel merito dei termini di pagamento, ma solo nella definizione del rapporto. Per i termini di pagamento, invece, le logiche sono diverse e regolate dai rapporti contrattuali, nei termini stabiliti dalla legge.
Dilazione Pagamenti
Generalmente si parla di 30, 60, 90 giorni data fattura, soprattutto per forniture di una certa entità. La legge impone che questi termini non superino comunque i 120 giorni, tranne che per casi particolari. Infatti, se si tratta di alimenti o assimilati con scadenza ravvicinata, il contestatissimo Art. 62 del D.LGS 192/2012, impone che, per i prodotti freschi, la dilazione al pagamento non possa superare i trenta giorni, mentre per le conserve sia onorato entro i 60.
Il pagamento, a fronte fattura, può essere in contanti limitatamente a cifre che non superino 3000 euro e, a saldo dell’avvenuto pagamento, va emessa la liberatoria. La maniera più comune di pagare è ancora il titolo bancario, sia esso un assegno al portatore o un assegno circolare intestato, o, ancora meglio, un bonifico bancario sul conto del creditore. Il tipo di pagamento è generalmente concordato nel contratto, se esistente, e può essere riportato in fattura, con la trasposizione in chiaro dell’IBAN del beneficiario. Neanche in questo caso la dicitura rimessa diretta condiziona i termini di pagamento o le sue dilazioni. Cerchiamo di capire alla fine il perché della dilazione nei pagamenti.
Le ragioni di carattere burocratico amministrativo sono la prima causa delle dilazioni nei pagamenti, soprattutto se parliamo di aziende con un apprezzabile giro contabile. Le fatture infatti devono passare prima dall’ufficio contabile che ne verifica la validità. Poi arrivano all’ufficio di cassa, dove vengono registrate. Solo alla fine vengono predisposti i pagamenti, che saranno emessi solo se è disponibile la necessaria liquidità. Tutto questo movimento richiede del tempo, che difficilmente è inferiore ai trenta giorni.
Infine c’è da mettere in conto il giro contabile tra aziende. Ogni azienda, che avanza dei crediti, aspetta di avere il liquido disponibile per onorare i suoi debiti. Quindi è la prassi consolidata della dilazione che regola e giustifica questo movimento. Ovviamente la puntualità nei pagamenti spesso è puramente teorica, e i pur prevedibili ritardi si ripercuotono a catena su tutta la linea di debito e credito. Infine l’uso delle vie legali per ottenere il pagamento, tra gli oneri da sostenere e il rischio di interrompere i rapporti commerciali, è davvero l’ultima strada da percorrere. Per quanto riguarda la dicitura rimessa diretta, comunque essa rimane ininfluente sui tempi di recupero del credito.