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In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche principali dell’assegno circolare e le differenze con l’assegno bancario.
Avere un assegno circolare in tasca è come avere moneta contante. Quando lo ricevi sai che puoi incassarne la cifra in qualsiasi momento. Ti basta andare presso la Banca che lo ha emesso, o una qualunque delle sue filiali, per ritirare i soldi o trasferirli sul tuo conto corrente. L’assegno circolare è stato regolamentato, come titolo di credito, dal Regio Decreto n. 1736 del 21 dicembre 1933, a firma di Re Vittorio Emanuele III. Un RD che recepisce le convenzioni di Ginevra del 19 marzo 1931, e fa seguito alla LN 2814 del 1923. La legge sugli assegin è poi stata aggiornata con il Decreto del 3 ottobre 2014, n. 205. Vediamo esattamente cosa risulta essere un assegno circolare e come funziona.
Caratteristiche e Requisiti dell’Assegno Circolare
La legge citata, al Titolo II, Art. 42, recita testualmente, L’assegno circolare è un titolo di credito all’ordine emesso da un istituto di credito, a ciò autorizzato dall’autorità competente, per somme che siano presso di esso disponibili al momento dell’emissione, e pagabile a vista presso tutti i recapiti comunque indicati dall’emittente.
Quindi, a partire dal 1933, l’assegno circolare viene riconosciuto come un titolo immediatamente esigibile per legge. Esso va emesso da una Banca, autorizzata dalla Banca d’Italia, che garantisce che le somme indicate sono realmente disponibili, a partire dal momento della sua emissione. Risulta essere la stessa legge, tra l’altro, all’Art. 83, a determinarne i requisiti essenziali.
Il primo dei requisiti è proprio la denominazione. Infatti il titolo deve riportare in chiaro, e sul lato frontale, la dicitura assegno circolare, pena la sua mancanza di validità. Il secondo impone che vi sia scritta chiaramente la promessa, cioè l’impegno, da parte della Banca, che la somma indicata sarà pagata immediatamente. Il terzo requisito è che venga indicato, in maniera inequivocabile, il nome del beneficiario che dovrà incassarlo. Anche luogo e data di emissione sono requisiti irrinunciabili. Infine non può mancare la firma, per convalida, della Banca che lo ha emesso.
Vediamo chi sono i soggetti coinvolti. I soggetti che concorrono in un assegno circolare sono tre. Il primo è il richiedente, ovvero quello che va in Banca e chiede che l’assegno venga emesso, a fronte di una cifra corrispondente e disponibile. Il secondo è la Banca autorizzata ad emetterlo, cioè l’emittente, che riceverà la richiesta e compilerà l’assegno se ne esistono le condizioni per farlo. Il terzo è colui al quale si vuole trasferire la cifra, quindi il beneficiario, che dovrà presentare il titolo in Banca per riscuoterlo.
Scadenza e Validità dell’Assegno Circolare
Quando ricevi un assegno circolare lo devi incassare entro trenta giorni dalla data di emissione, altrimenti si decade dall’azione di regresso. Tu puoi agire, per qualsiasi ragione legale, contro l’emittente non oltre tre anni da questa data.
In consiglio è comunque quello di incassarlo o cambiarlo entro otto o quindici giorni dal suo ricevimento, a seconda che si abiti nello stesso Comune in cui esso è stato emesso o in un Comune diverso. Superato questo termine, infatti, l’assegno circolare è valido, ma l’emittente è libero di revocarlo.
Quando firmi il retro dell’assegno, significa che hai incassato la somma. Questa firma ne cessa la validità. La legge, comunque, negli articoli successivi, regolamenta anche tutte le forme di eventuale ricorso per smarrimento, sottrazione o distruzione del titolo, ed indica il Foro competente a cui rivolgersi.
Se invece hai emesso tu l’assegno, e questo non è stato incassato nei termini di scadenza, puoi chiedere di tornare in possesso della cifra corrispondente entro il limite massimo di dieci anni.
Valuta di un Assegno Circolare
I giorni di valuta specificano la data dalla quale gli importi che sono stati versati con l’assegno iniziano a maturare interessi. I giorni lavorativi per la valuta d’accredito sono fissati in un massimo di un giorno lavorativo per gli assegni circolari.
I giorni di disponibilità indicano invece la data dalla quale è possibile disporre degli importi versati tramite assegno. In questo caso, i giorni lavorativi per la disponibilità sono fissati in un massimo di quattro per gli assegni circolari.
Differenze tra l’Assegno Circolare e l’Assegno Bancario
Vediamo quali sono le differenze tra assegno circolare e assegno bancario. La più importante è sicuramente quella relativa alle differenti garanzie di incasso che i due mezzi di pagamento offrono al beneficiario.
Come anticipato, l’assegno circolare viene emesso dalla banca solo dopo che è stata verificata la disponibilità del denaro necessario sul conto corrente del richiedente. Questo significa che l’assegno circolare non è mai scoperto.
Un’altra differenza importante è che sull’assegno circolare viene indicato il nome del beneficiario, che quindi non può essere cambiato.
L’assegno bancario offre garanzie molto minori.
La banca, infatti, mette a disposizione del correntista un blocco di assegni bancari. Il correntista ha poi la possibilità di utilizzare questi assegni per effettuare i pagamenti, cosa che avviene senza che venga prima fatta una verifica sulla disponibilità dei fondi
Assegno Circolare non Trasferibile
In conseguenza della clausola di non trasferibilità, l’unico soggetto che può incassare l’assegno circolare è quello che è stato espressamente indicato come beneficiario. La non trasferibilità rappresenta oggi la regola per tale tipologia di titolo di credito.
In specifici casi, però, quando l’importo dell’assegno circolare non è superiore a una determinata somma, le banche offrono la possibilità al richiedente di eliminare la clausola di non trasferibilità, permettendo così il trasferimento del titolo tramite girata.
In particolare, se l’assegno ha un importo uguale o superiore a 1000 euro, deve avere la clausola di non trasferibilità, e quindi non può essere trasferibile tramite girata. Se l’assegno ha un importo inferiore a 1000 euro, può essere trasferibile, se viene richiesto alla banca.
Come Emettere un Assegno Circolare
Ma vediamo come si presenta e si compila un assegno circolare. La sua forma è simile a quella dell’assegno bancario. Rettangolare, con il logo e la dicitura della Banca emittente in alto a sinistra, luogo e data di emissione in alto al centro, e importo in cifre in alto a destra. Immediatamente sotto trovi la promessa di pagamento a vista, e la dicitura non trasferibile.
Nella riga centrale c’è la stessa cifra in lettere. Nell’ultima riga invece trovi il nome e cognome del beneficiario e la firma del responsabile della Banca emittente. Il bordo sottostante ospita le cifre del quadro di controllo, in migliaia, centinaia e decine, insieme alla cifra massima per cui può essere emesso l’assegno.
Le cifre del quadro di controllo vanno forate in dipendenza della cifra dell’assegno, a maggiore garanzia di non falsificazione. In fondo trovi delle cifre in caratteri magnetici con il numero dell’assegno, ed altri dati identificabili elettronicamente. Alcune versioni hanno in più un talloncino riassuntivo, da staccare per memoria alla consegna dell’assegno al beneficiario.
Un assegno circolare va fatto in Banca. Puoi andare direttamente presso la filiale dove hai il conto corrente, ma puoi andare presso una Banca qualsiasi, basta che sia autorizzata ad emettere assegni circolari. Sappi che sono autorizzate all’emissione anche le Poste Italiane. In ogni caso devi avere disponibile la cifra per la quale vuoi fare l’assegno. Quindi, o hai la copertura sul tuo conto, o devi presentarti allo sportello con i contanti in mano. Poi devi compilare un modulo adatto per chiederne la compilazione, nel quale siano indicati esattamente la cifra e il beneficiario, sia esso una persona fisica o una società. L’addetto allo sportello verifica la copertura ed emette l’assegno, bloccando dal tuo conto la cifra corrispondente, a garanzia di chi lo riceve. Questi infatti la dovrà trovare subito disponibile quando andrà ad incassarla. Se la transazione non dovesse andare a buon fine, e tu non hai consegnato l’assegno, potrai chiedere che la cifra ti venga sbloccata o restituita.
Caratteristiche dell’Assegno Circolare Postale
Oltre all’assegno circolare bancario, è disponibile anche l’assegno circolare postale.
Questo significa che chi è titolare di un conto corrente postale, ha la possibilità di richiedere l’emissione di assegni circolari in posta. Le caratteristiche sono uguali a quelle dell’assegno circolare bancario. Questo significa che l’assegno viene emesso normalmente con la dicitura non trasferibile, ma è possibile richiedere un assegno circolare libero per importi minori di 1000 euro.
Per richiedere l’emissione di un assegno circolare postale non è necessario disporre di un conto corrente presso Poste Italiane, è infatti possibile presentarsi allo sportello con denaro contante e ricevere in cambio il titolo emesso dall’operatore.
Riconoscere un Assegno Circolare Falso
Il sistema più sicuro, per riconoscere se ti è stato dato un assegno circolare falso, è chiamare la Banca indicata e chiedere la conferma della sua emissione. Se non sai come fare puoi rivolgerti ad un dipendente della tua Banca, o puoi andare direttamente presso la Banca da cui è partito.