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Come Finanziare una Start Up

Aggiornato il 8 Gennaio 2023 da Luca Russo

Per avviare un’impresa è necessario una forte determinazione dell’imprenditore, colui decide di mettersi in proprio deve avere forti motivazioni, caratteristiche personali e conoscenze di base rispetto al settore in cui vuole entrare imprenditorialmente. Un’impresa deve riconoscere i propri limiti, ammettendo le proprie debolezze e impegnandosi a superarle, non deve farsi cogliere di sorpresa dalle evoluzioni del mercato.

Risulta essere fondamentale: avere un identikit della clientela,possedere dimestichezza con le attrezzature, conoscere i concorrenti. Il lancio di una nuova attività è il risultato di processo di identificazione, che attraversa una serie di tappe: avere un’idea definita del prodotto da offrire,valutare la fattibilità del progetto, trasformare l’idea di un progetto,assicurare la continuità nel tempo.

Qualsiasi attività deve verificare la fattibilità di mercato, lo studio si articola in analisi dell’area e analisi di mercato.
-Analisi dell’area: si esaminano gli aspetti socioeconomici come il reddito complessivo, pro capite, la capacità si spesa, le usanze di tradizioni, il movimento turistico, le strutture.
-Analisi di mercato: i consumatori hanno caratteristiche ed esigenze diverse e ogni impresa sceglie il proprio target-group e raggiungerlo. Per conoscere gli atteggiamenti e i comportamenti dei consumatori ci si serve generalmente di: indagini effettuate da specializzati e da inchieste telefoniche.

Il business plan è un documento dall’ispirazione imprenditore che ha come scopo la realizzazione dell’idea di imprenditoriale. Ne abbiamo trattato in maniera esaustiva nel capitolo precedente. Nei requisiti tecnici rientrano: la localizzazione, le caratteristiche strutturali, le attrezzature tecniche.
Un altro elemento importante sono le strategie di comunicazione dove nel business plan bisogna indicare: quanti investimenti destinare in comunicazione, quali messaggi, quali strumenti.
Nel caso di una start up, il Business Plan riveste un ruolo ancora più determinante nello spiegare con esattezza gli orizzonti del progetto imprenditoriale.
-La previsione economica: con l’elaborazione di un presentimento economico che determina: i costi i ricavati e l’utile della gestione futura, la convenienza di costruire l’impresa.
-Le previsioni finanziarie: riguardano il fabbisogno finanziario, le fonti e le forme di finanziamento, il ciclo di ritorno degli investimenti.
-La previsione del fabbisogno finanziario: si ottiene costruendo un preventivo finanziario deve tenere conto del capitale fisso e del capitale circolante.
-Le fonti di finanziamento: sono interne, capitale apportato dall’imprenditore e dai soci; esterne capitale di terzi, usualmente un finanziamento bancario. In questo caso, sono realmente poche le possibilità di farsi finanziare un’idea imprenditoriale se alle spalle non esiste un sistema di garanzie reali e personali offribili dall’Imprenditore.

La realtà del nostro sistema bancario è valutare la copertura finanziaria che c’è dietro un’impresa e non l’idea imprenditoria che c’è dietro all’impresa stessa. Pertanto tutti i sistemi di finanziamento allo start-up, che tutte le banche hanno nei loro tipi di finanziamento, partono assolutamente da una partecipazione delle varie Confidi che coprono il prestito fino al 50% del suo valore, e devono essere integrate da ulteriori garanzie poste dall’Imprenditore.
Nel caso di uno start-up ha comunque molta importanza il passato dell’Imprenditore stesso nella valutazione bancaria, un ex manager che decide di mettersi in proprio, a parità di condizioni economiche, è sicuramente più finanziabile di un singolo soggetto che ha una determinata idea di business. In questo caso, la possibilità che l’esperienza riduca il rischio bancario a concedere il finanziamento, è un forte privilegio rispetto all’inesperienza. In questo senso, non esiste un solo tipo di start up, ma molto dipende dai componenti della compagine sociale stessa.

Non dimentichiamo di valutare finanziariamente il costo-opportunità del capitale investito: In questo caso sono gli interessi che l’imprenditore percepirebbe se investisse i propri capitali e deve essere l’orizzonte che applichiamo nel valutare la convenienza o meno del nostro progetto imprenditoriale, ed è ciò che dovremo anche dimostrare nel nostro Business Plan.

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Categoria: Come Gestire la Propria Attività

Chi è Luca Russo

Fondatore di Tuaimpresa.net. Web writer in campo finanziario dal 2010. Appassionato di finanza personale e business.

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